LA FISH E FAND PROPONGONO NUOVI INTERVENTI DA INSERIRE NEL PIANO NAZIONALE DI RIPRESA E RESILIENZA
21.10.2020

Sono giorni cruciali, questi, per il nostro
Paese e non solo: la pandemia
di Covid-19 sta riprendendo vigore, aprendo a possibili nuovi
scenari di lockdown, mentre sul fronte economico il Paese sta discutendo se
e in che modo
accedere ai fondi di sostegno che l'Unione Europea mette in campo per
aiutare gli stati membri a fronteggiare la crisi che ne è seguita
Per quanto riguarda questo secondo fronte, in
questa settimana la Presidenza del Consiglio dei Ministri sta predisponendo un
documento, il Piano
Nazionale di Ripresa e Resilienza, che verrà poi presentato
alla Commissione Europea, contenente una programmazione preliminare delle
misure che saranno attivate attraverso i fondi che arriveranno dall'UE
all'Italia.In questo contesto le due federazioni, la FISH e la FAND, hanno
quindi redatto un documento, consegnato al premier Conte, contenente
delle proposte concrete per includere nel Piano Nazionale
di Ripresa e Resilienza le persone con disabilità e i loro diritti,
così come previsto anche dalla Convenzione ONU sui Diritti delle persone
con disabilità.
Il documento, fanno sapere le federazioni, tiene conto di quanto è accaduto alle persone con
disabilità durante il lockdown e di quanto sta ancora accadendo in delicati ambiti quali la
scuola, il lavoro, l'inclusione delle società, ma dall'altro pone e richiama
importanti sottolineature. Ma non solo. L'occasione potrebbe
finalmente dare il la per dare finalmente attuazione a programmi e indicazioni già
esistenti e consolidati (dal Programma d'azione biennale
sui diritti delle persone con disabilità agli Obiettivi di sviluppo sostenibile
delle Nazioni Unite), inserendo in maniera trasversale
le persone con disabilità nei
temi dell'educazione inclusiva, dell'economia, delle diseguaglianze,
dell'accessibilità delle città, delle azioni sistemiche e del monitoraggio,
della costruzione di società.
Ma è anche il momento per incidere su carenze consolidate e nuove esigenze di riforma,
ad iniziare dalla profonda revisione (e finanziamento) dei Livelli essenziali
dell'assistenza e dei Livelli essenziali delle prestazioni sociali -
aggiungono i promotori.
Nel documento, ad esempio, si promuove il vincolo del rispetto dell'accessibilità
e fruibilità, sia dei sistemi di trasporto che degli edifici,
si chiede di aumentare
i fondi per la vita indipendente, dopo di noi e budget di salute,
di giungere alla definizione dei livelli
essenziali delle prestazioni sociali (LEP o LIVEAS) e
al Codice della
disabilità, oltre ad approvare una legislazione sui
caregiver e sui servizi di sostegno alle famiglie. Ancora,
si chiede la revisione
e piena applicazione dei LEA, di garantire il diritto e
le pari
opportunità allo studio e all'apprendimento permanente
delle persone con disabilità, contrastarne l'abbandono scolastico, di
promuovere politiche
di occupazione per le persone con disabilità, con
attenzione alle politiche di genere, e di riformare il sistema sanitario.
Fonte: DISABILI.COM 16/10/2020